CYBERTEXT
« Back to Glossary IndexTermine tecnico utilizzato da Espen J. Aarseth nel 1997 come sottocategoria della LETTERATURA ERGODICA, in riferimento a quelle opere il cui TESTO DI INTERFACCIA è il risultato di calcoli eseguiti in tempo reale sulla base degli input dei lettori.
Così, ad esempio, un IPERTESTO NARRATIVO composto di collegamenti statici e prefissati rientra nella definizione di LETTERATURA ERGODICA (perché richiede un intervento attivo da parte del lettore: in questo caso, scegliere i link da seguire), ma non è un CYBERTEXT perché i collegamenti rimandano sempre allo stesso NODO.
Al contrario, un chatbot come ELIZA di Joseph Weizenbaum o un generatore come Cent mille milliards de poèmes di Raymond Queneau sono dei CYBERTEXT in quanto il TESTO DI INTERFACCIA non è predeterminato, ma “emerge” solo in seguito all’input del lettore.
Il concetto di CYBERTEXT si basa sull’idea che l’INTERATTIVITÀ e l’INTERAZIONE siano importanti quanto il messaggio stesso, se non di più. Questo aspetto è ciò che maggiormente differenzia il CYBERTEXT dalla “letteratura tradizionale” (lineare e cartacea): se quest’ultima è ancora legata all’idea di “finale” e di “lettura integrale”, nel CYBERTEXT è più importante la riflessione sul ruolo del lettore e del medium.